Versi diversi

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14 marzo 2006

Arpa d'amore

VENTI SECONDI PRIMA DEL CONCERTO
dedicato a Laura Antonelli
.
Rotola in scena la famosa arpista
nel silenzio greve dell'orchestra
a lunghi passi ancheggiando ventre in fuori
curve le spalle concavo il petto
da marinaio sgraziato e protervo
lei dissepolta mannequin morta tisica
disegnata da Erté nemico delle donne
allucinato sotto la frangia bruna
arde uno sguardo di brace
ironici pazienti lei sola
diva delle quarantasette corde
attendono i novanta pinguini tutt'intorno
e la famosa arpista s'alza la gonna
le gambe allarga con gesto maschio
aderisce col ventre volitiva
al tondo fianco della cassa armonica
ripete per miracolo di mìmesi
la curva schiena dal profilo carnale
e mirabilmente vi si adatta
avida serra le ginocchia magre
abbranca dell'uccello da rapina
con due tentacoli il corpo vasto e nero
e par che ansimi nel titillargli
i familiari segreti gangli a lei sola noti
e le pudenda giù in basso
di molti suoni generatrici
dà calci di passione ai sette piedi del mostro
finge di domarlo ma poi ne gode estasiata
lo accarezza con mille dita nervose
da ragno tessitore
e colluttando si divincola e quasi cade
sotto il peso dello zoomorfo ammaliatore
scatta ora come un congegno a molla
scricchiola come scala di canne di Malacca
lotta come un Ercole femmina
contro Amore maschio
e infine possedere pare l'immane
dai cinque falli fiammeggiante mostro
trema singhiozzando in un elettrico
vibrato che tutta la pervade
infine sfiancata le vedove cosce magre
allarga riluttante e da sé allontana
lo strumento-amante
a inutile oggetto di lussuria degradato
da lei arpista di grido dal cipiglio
d'una viziata e capricciosa dea d'Omero.
Ma ora è silenzio: il concerto ha inizio.