Parchi urbani
LA NATURA IN CITTA'
Era dentro ma fuori dal centro della Città
il grande parco
selvaggio e naturale
che per la sua aria deserta
attirava così tanta gente,
una folla, praticamente.
.
Ed era così perfetta quella Natura in Città
da sembrare una perfetta Città della Natura.
Anzi, una Natura più perfetta,
senza le imperfezioni della Natura
che, come tutti sanno,
hanno i parchi fuori Città.
.
E così la voce si sparse, e la gente di Città
che non ama la Natura
cominciò ad accorrervi dai luoghi più lontani
per ammirare la Natura più bella
e meravigliosa:
quella fuori dalla Natura
ma dentro la Città,
la Città della Natura.
.
E l'assessore all'ecologia la ornò
di alberi
esotici e tanta ghiaietta,
perché entrando nelle scarpe
lasciasse
il ricordo tangibile della tipica Natura in Città.
Quello alla viabilità aprì strade e piazze,
con la loro targa di marmo.
Se no, che Città della Natura sarebbe?
Quello al commercio aprì chioschi e bar
con bibite, gelati e caffè,
perché gli amici della Città,
e i nemici della Natura
non dicessero
che la Natura mancava di tutto,
a differenza della Città.
E quelli al Demanio e al Patrimonio
fecero pagare il biglietto all'ingresso,
perché nessuno potesse dire
che
la Natura in Città vale meno
della Città e della Natura.
.
E se ne accorse anche la stampa
che mai si era occupata di Natura fuori Città,
anzi a ben vedere non aveva mai amato
né la Natura né la Città,
ma che a quanto pare aveva un debole
per la Città della Natura.
.
E le agenzie di viaggio
portarono turisti
dai più lontani
luoghi fuori Città.
Perché loro, si sa, avevano tanta Natura,
ma non la Natura in Città.
.
Insomma, fu proprio una bella idea
(già, come non averci pensato prima?)
quel grande parco selvaggio e naturale
appena dentro ma fuori dal centro
della grande Città.
Così deserto di gente da attirare una folla
di amanti della Natura in Città,
la vera, unica, Città della Natura.
AGGIORNATO IL 16 AGOSTO 2022
7 Comments:
E con questa satira la stucchevole retorica dei parchi urbani, molto inurbani, è servita. Anche se sono meglio di niente.
Graffiante.
Ironia a palate. Ma scritta in modo delicato. Complimenti. Al prossimo incontro a Villa Pamphili...:-)
Hai tolto la pelle ai cittadini stupidi e agli assessori ipocriti. Bellissima satira: perfetta miscela di forma lieve e concetti taglienti.
E' evidente che ce l'hai con Villa Pamphili, perché gli altri parchi romani è da molti decenni che non hanno più angoli selvaggi.
BBBELLISSIMA!
Ma no, parlavo in generale, della aberrazione finto-ecologica dei parchi cittadini italiani, gestiti come una grande aiuola artificiale, dove tutto (G.all'italiana) è schematico, artificiale, finto, da guardare da lontano (guai mettere i piedi sull'erba). Un morboso piacere di testa. Evviva i giardini inglesi, allora.
Ecco, allora meglio villa Pamphili.(una parte, per lo meno, per fortuna grande). Ma anche lì la distruzione dei nuovi Attila, i giardinieri del Servizio Giardini, sadici tagliatori di piante... E se ci fosse un regolamento: chi taglia un arbusto o un albero ne deve piantare almeno due nel medesimo posto?
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