L’avevo vista lanciarsi dal bus in corsanell’ora di punta
con posa plastica, planante,
da vera paracadutista della vita,
mènade urlante e proterva
bellissima e ignorante.
.
Comandava uno stuolo di maneschi
perduti giovinastri
che forse allevava segretamente
in remoti antropocèi
con i modi bruschi e grotteschi
dell’arroganza virile
appresi nei film sulla Legione
o nei western di terza visione.
.
L’ho riconosciuta vent'anni dopo,
l’altro ieri,
davanti a un locale di musica rock
fasciata strettissima di nero lucido
con lo spacco dell’inguine evidente
e il monte di Venere in avanti,
lanciarsi con una moto da corsa
nel traffico dell’ora di punta
con posa plastica, planante,
da vera paracadutista della vita,
tra una coorte di dolicocefali
con i capelli tagliati a spazzola
stupefacenti stupiti stupidi stupendi.