Era dentro ma fuori dal centro della Città
il grande parco
selvaggio e naturale
che per la sua aria deserta
attirava così tanta gente,
una folla, praticamente.
.
Ed era così perfetta quella Natura in Città
da sembrare una perfetta Città della Natura.
Anzi, una Natura più perfetta,
senza le imperfezioni della Natura
che, come tutti sanno,
hanno i parchi fuori Città.
.
E così la voce si sparse, e la gente di Città
che non ama la Natura
cominciò ad accorrervi dai luoghi più lontani
per ammirare la Natura più bella
e meravigliosa:
quella fuori dalla Natura
ma dentro la Città,
la Città della Natura.
.
E l'assessore all'ecologia la ornò
di alberi
esotici e tanta ghiaietta,
perché entrando nelle scarpe
lasciasse
il ricordo tangibile della tipica Natura in Città.
Quello alla viabilità aprì strade e piazze,
con la loro targa di marmo.
Se no, che Città della Natura sarebbe?
Quello al commercio aprì chioschi e bar
con bibite, gelati e caffè,
perché gli amici della Città,
e i nemici della Natura
non dicessero
che la Natura mancava di tutto,
a differenza della Città.
E quelli al Demanio e al Patrimonio
fecero pagare il biglietto all'ingresso,
perché nessuno potesse dire
che
la Natura in Città vale meno
della Città e della Natura.
.
E se ne accorse anche la stampa
che mai si era occupata di Natura fuori Città,
anzi a ben vedere non aveva mai amato
né la Natura né la Città,
ma che a quanto pare aveva un debole
per la Città della Natura.
.
E le agenzie di viaggio
portarono turisti
dai più lontani
luoghi fuori Città.
Perché loro, si sa, avevano tanta Natura,
ma non la Natura in Città.
.
Insomma, fu proprio una bella idea
(già, come non averci pensato prima?)
quel grande parco selvaggio e naturale
appena dentro ma fuori dal centro
della grande Città.
Così deserto di gente da attirare una folla
di amanti della Natura in Città,
la vera, unica, Città della Natura.